INTERNAZIONALIZZAZIONE
Investimento nei paesi emergenti
I paesi emergenti meta di solidarietà e investimenti per il futuro dell’Italia e del mondo
Spesso in questi anni si è guardato di più ai paesi che portavano un diretto vantaggio alla nostra Università dato che potevano offrire accordi con le loro prestigiose università (UK, Australia, USA, Cina etc.). Riteniamo che un altro obiettivo del processo di internazionalizzazione sia quello di esportare formazione e ricerca verso i paesi più “deboli”. Da questo punto di vista, nei prossimi anni il nostro Ateneo è chiamato a potenziare i rapporti con i paesi dell’America Latina e dell’Africa, e soprattutto avviare nuovi rapporti con i paesi dell’ASEAN (Vietnam, Indonesia, Malesia, Singapore etc.). Se il rapporto con i paesi dell’America Latina e dei Caraibi è piuttosto consolidato, soprattutto per attività legate al trasferimento tecnologico e alle politiche di innovazione, molto rimane da fare per aumentare l’attrattività nei confronti di degree seeker di quei paesi. La popolazione dell’America Latina è costituita per una buona parte di seconde e terze generazioni di famiglie di emigrati italiani, molti dei quali veneti, eppure non è facile competere con altri paesi che sono preferiti dalle studentesse e dagli studenti dei paesi di quell’area.
Per essere generative di opportunità concrete per lo sviluppo sostenibile, la formazione, la mobilità e gli interscambi nella didattica, così come la cooperazione scientifica e tecnologica con i Paesi Latinoamericani e Caraibici (ALC), necessitano di un forte legame non solo con i sistemi di riconoscimento dei titoli universitari e post-universitari, ma anche con il mondo delle imprese e dei governi locali, in particolare su temi quali: cambiamenti climatici, gestione sostenibile della biodiversità, sicurezza alimentare, lotta contro la disuguaglianza e la povertà, governance territoriale, giustizia e diritti umani, uguaglianza di genere. Di conseguenza, una rinnovata attività di internazionalizzazione deve essere capace di integrare didattica, ricerca, alta formazione, terza e quarta missione, mettendo le conoscenze scientifiche a disposizione dei processi di innovazione negli ecosistemi conoscitivi e produttivi, diminuendo la distanza tra centri di formazione e ricerca, enti locali, comunità e mondo delle imprese.
Per poter abbracciare la complessità di questa sfida è necessario approfondire l’impegno dell’Ateneo nei processi di internazionalizzazione con i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi attraverso la costituzione di un Servizio di facilitazione e supporto all’internazionalizzazione dedicato – Desk Latino Americano (DLA). Il DLA mira principalmente: a estendere l’ambito dei tradizionali accordi di collaborazione con università e centri di ricerca, attivando convenzioni per il co-trasferimento delle tecnoscienze (intese come integrazione tra tecnologie, scienze e società) con il mondo economico, gli enti locali e gli istituti di lingua e cultura italiana; incrementare gli scambi di studenti, docenti, ricercatori, personale TA e la diffusione dell’offerta didattica, anche a distanza; la costruzione congiunta di percorsi di studio e professionalizzazione anche con lo sviluppo di percorsi di stage e tirocini internazionali.
Azioni
- Progettare e realizzare un Africa Desk al fine di migliorare i rapporti di internazionalizzazione con il continente. Rafforzare la collaborazione con il CUAMM che può dar vita a scambi in entrambe le direzioni anche supportando le attività di volontariato dei nostri studenti, dottorandi e specializzandi
- Avviare e potenziare le attività verso i paesi ASEAN al fine di iniziare una collaborazione con i paesi dell’area che vivranno un grande sviluppo nei prossimi anni
Tempi:• Progettazione dell’Africa Desk: 06/2022
• Apertura attività Africa Desk: 12/2022
• Avviare una collaborazione formale con il CUAMM: 06/2022
Anche i paesi dell’Africa hanno bisogno di particolare attenzione per lo sviluppo di una efficace politica di internazionalizzazione.
Abbiamo avviato alcune attività didattiche di successo come i corsi in Camerun e in altri paesi come l’Etiopia, che per problemi politici, attualmente risultano essere sospese. L’Africa rappresenta un modello di internazionalizzazione che si può articolare in molti aspetti, tra i quali la possibilità per alcuni studenti, soprattutto di area medica, e in collaborazione con alcuni enti no-profit come il CUAMM, di poter prestare alcuni mesi del proprio tempo ad attività di volontariato volte ad aiutare le popolazioni di quel continente. Diventa quantomeno strategico contribuire con le nostre competenze e i nostri corsi di studio a formare una classe dirigente dei paesi africani che sia in grado di porre come obiettivo principale quello di uno sviluppo sostenibile ed etico del loro continente.
Tutto questo ha però bisogno di un impegno importante da parte del nostro ateneo, e in particolare la creazione di un ufficio "Africa Desk" che dovrebbe, sul modello del China Desk, fornire assistenza e informazioni al personale in ingresso, ma anche ai docenti della nostra università in uscita o che fungono da tutor o responsabili scientifici. Dovrebbe anche tracciare le varie possibilità di finanziamento per progetti di collaborazione con istituzioni africane. L'ufficio dovrebbe poi facilitare l'espletamento delle varie formalità legate ai permessi di soggiorno e tutte le altre operazioni SAOS.
Per gli studenti e docenti provenienti dall’Africa è ancora più importante provvedere a trovare sistemazioni a prezzi vantaggiosi, soprattutto per coloro che provengono da paesi economicamente svantaggiati (molti dottorandi fanno affidamento sulle borse MAECI, di importo irrisorio). Diventa maggiormente importante per gli studenti e dottorandi africani provvedere ad un servizio di assistenza sanitaria adeguato. In questo caso anche il rapporto con il CUAMM soprattutto per studenti e docenti provenienti dai paesi dove esso opera, potrebbe essere vantaggioso.
Infine, completamente da scoprire sono i paesi dell’area ASEAN, tra questi Vietnam, Indonesia, Malesia e Singapore che offrono opportunità incredibili per i prossimi anni e che vanno per questo presidiati attraverso investimenti e personale dedicato.