INTERNAZIONALIZZAZIONE
Inclusione e supporto
Inclusione e supporto: le due parole chiave per il successo delle politiche di internazionalizzazione
In questi anni, lo si è visto, abbiamo incrementato di molto il numero di studentesse e studenti degree seeker che vengono a Padova a frequentare un corso di studi. Siamo passati da circa 300 nuovi immatricolati del 2016 ad oltre 1300 dell’ultimo anno accademico. Ricordiamo che le studentesse e gli studenti saranno anche il nostro migliore biglietto da visita per il futuro del nostro Ateneo. La delusione per promesse non mantenute, per servizi non all’altezza delle aspettative e per difficoltà di inserirsi in un contesto culturale e sociale diverso dal paese di provenienza possono diventare un problema per l’attrattività del nostro Ateneo. Per questo insieme all’aumento della quantità di studenti che ospitiamo bisogna porre la massima attenzione alla qualità dei servizi che offriamo. Da questo punto di vista è necessario potenziare il supporto dell’area Relazioni internazionali e soprattutto rendere disponibile personale sempre più preparato, e che sappia gestire questi numeri in crescita anche presso le strutture che erogano la didattica.
Azioni
- Potenziare l’area relazioni internazionali facendola diventare un hub per la creazione di servi-zi e professionalità da rendere disponibili presso le strutture che erogano e gestiscono le atti-vità nell’ambito dell’internazionalizzazione e definire con maggior dettaglio le attività che de-vono essere lasciate in capo ai dipartimenti e quelle che devono essere centralizzate
Tempi:• Analisi dei fabbisogni: 03/2022
• Individuazione delle risorse: 09/2022
• Potenziamento Internazionalizzazione dipartimenti: 06/2023 - Organizzare un servizio di “peer tutoring” per le studentesse e gli studenti del nostro Ateneo che venga riconosciuto in termini di CFU (all’interno del programma CAS – Creativity, Action, Service – cfr. programma welfare, inclusione e sostenibilità) e che sia di supporto agli studenti che vengono a Padova a studiare e fare ricerca
Tempi:• Organizzazione del servizio peer tutoring: 12/2022
- Organizzare un servizio di assistenza “chiavi in mano” per i visiting professor che preveda sia il supporto finanziario e fiscale, l’accoglienza e l’alloggio, l’assistenza per i servizi essenziali
Tempi:• Progettazione e organizzazione del servizio: 06/2022
Il supporto si rende necessario anche in fase di valutazione delle domande di ingresso, soprattutto - ed è la situazione più frequente - quando gli studenti vogliono frequentare un corso di II livello per il quale serve una valutazione dei titoli pregressi. Spesso questo lavoro viene lasciato agli stessi presidenti dei corsi di studio o a commissioni che si occupano di tali pratiche, l’aumento dei numeri da gestire richiede tempi e dedizione non indifferenti. Sarebbe il caso di pensare ad un test di ingresso per filtrare le domande e far passare ad una seconda fase di valutazione solo gli studenti veramente adatti, preparati e interessati ad accedere ai nostri corsi di studio.
In secondo luogo, è necessario prevedere un servizio di assistenza continua, anche di tipo psicologico, alle studentesse e agli studenti che fanno più fatica degli altri ad integrarsi. In questo caso oltre a poter disporre di “sportelli” attivi per un buon numero di ore della giornata con personale qualificato che sappia rispondere perlomeno in lingua inglese, è necessario prevedere un servizio di “peer tutoring” riconosciuto con CFU (si veda la sezione dedicata al Welfare e all’inclusione) alle studentesse e agli studenti che vogliono dedicare del tempo alle attività di accompagnamento dei loro colleghi che provengono da paesi stranieri. In questo modo sarebbe anche possibile entrare in contatto velocemente e in un modo informale e creare così maggiore integrazione tra studentesse e studenti italiani e stranieri. Troppo spesso si originano comunità etniche legate ai paesi di provenienza che non danno la possibilità di raggiungere uno degli obiettivi principali dell’internazionalizzazione, ovvero la conoscenza reciproca, l’integrazione culturale, l’accoglienza del “diverso”.
Non si tratta di dare supporto logistico e amministrativo solo agli studenti stranieri che vengono nella nostra università per un periodo più o meno lungo, ma anche alle colleghe e colleghi che con le loro competenze e collaborazioni arricchiscono gli scambi contribuendo a rendere più internazionale e collaborativa la nostra didattica e la ricerca. Dobbiamo però fare uno sforzo in più per finanziare chi intenda portare le proprie competenze presso la nostra università.